Nei week end è sacra tradizione familiare godersi i giornali in versione cartacea. I due giornali che compriamo sono La Stampa (*) e Repubblica (**).
Repubblica è sempre un godimento, soprattutto nelle pagine di costume.
Questo weekend c’erano due perle: una modello “ci è apparso un libro tra quelli free di Amazon e si è aperto un mondo”, il secondo “lo snobismo culturale è duro a morire.
Partiamo dal secondo. Repubblica ha scoperto che era in voga elencare i libri più amati su svariati social networkz. E fin qui siamo nel costume.
A me aveva lasciato perplessa il numero di persone che elencava libri pesantissimi senza mai accennare a qualcosa di divertente o semplicemente non tra quelli free su Gutenberg.
Ma Repubblica è riuscita a battere tutti. Nell’articolo a un certo punto esce questa perla: “Non che non si possano amare i classici, ma un adulto può davvero mettere al primo posto Piccole Donne ?”
Ora io non so cos’abbia fatto la Alcott all’autrice dell’articolo ma, per quanto Piccole Donne lo si legga di solito ad un’età tra gli 8 e i 14 anni, è un libro che può avere più livelli di lettura.
E si, un adulto può amare “Piccole Donne”, addirittura potrebbe amare gli altri libri del ciclo e ricordarsi pagine intere.
Si chiama “libertà di leggere che accidenti si voglia” a meno che si pensi che debba essere tutto un fiorire di Kundera e Musil (***)
Il secondo articolo era sul minimalismo nel guardaroba che starebbe diventando il dernier cri tra gli americani.
Ora sono due anni che un giorno si e l’altro pure Amazon USA cede a costo 0 libri su “decluttering”, minimalismo e sono più di 10 anni che esiste un magazine che s’intitola “Simple Life”.
Scoprire dopo anni che sta diventando trendy il minimalismo e che non va più tanto possedere 200 paia di scarpe e 8 cappotti pare paradossale.
Eppure è così.
Nel caso vogliano preparare un articolo per una edizione del 2016 vorrei avvisarli che van di moda anche i prodotti per la pulizia della casa fatti con ingredienti naturali. Così, avvisati in tempo, saranno informatissimi su lisciva, aceto di mele e bicarbonato.
(*) Sia mai che la famiglia si perda un necrologio
(**) Per la cronaca di Torino
(***) Piuttosto che rileggere “Lo Scherzo” o “L’uomo senza qualità” mi sparo in un ginocchio